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Il dono di Miss Gould: una casa per accogliere

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Rifugiati di guerra, donne vittime di violenza e giovani ragazzi in difficoltà: nel foyer dell’YWCA a Roma, si percepiscono mille odori e mille accenti; una moltitudine di personalità culturali e sociali si incontrano nel palazzo per sperare in un futuro e per sentire il calore di un aiuto. 

Il foyer si trova nel cuore di Roma e non è un palazzo moderno: trasuda una lunga storia di sviluppo umanitario e di passione verso il prossimo. Il palazzo venne infatti acquistato nel XIX secolo da una ricca ereditiera americana: Helen Gould. 

Helen Miller Gould Shepard nasce a New York nel 1868 ed era la figlia maggiore del finanziere Jay Gould e barone delle ferrovie. Helen divenne padrona di milioni alla morte del padre, il quale aveva lasciato in eredità alla figlia prediletta la sua estesa proprietà. 

La ricca borghesia dell’epoca adorava i passatempi costosi e frivoli che potevano essere gustati all’interno della società; tuttavia, la signora Gould era animata da un impulso ben più profondo che la portò ad allontanarsi da tulle e merletti: la fede religiosa e la filantropia la condussero in una vita decorata da attività umanitarie e attivismo per la parità dei diritti. 

Possiedono la sua firma una vastissima gamma di donazioni. Hellen fu un poderoso aiuto economico durante la guerra ispano-americana: permise al governo americano di acquistare maggiori forniture e di edificare svariati ospedali, nei quali lei stessa lavorava per curare i feriti di guerra. 

Ha aperto Lyndhurst alla comunità locale, accogliendo i poveri, i bambini e le loro famiglie, e ha aperto un ente di beneficenza a Tarrytown per i bambini con handicap fisici.

Helen Gould fu una personalità singolare, una forte donna dal cuore colmo di generosità e una delle prime vere femministe. Fu infatti attiva nell’ambito della parità di genere, credeva nel diritto delle donne di vantare un’indipendenza economica e un posto sicuro. 

Fu proprio per questo motivo che decise di comprare il magnifico edificio che tutt’ora ospita YWCA nel romano: costruire un safe space per chi fosse assoggettato dalla realtà sociale, per chi non avesse ancora la possibilità di sopravvivere autonomamente a causa delle disparità di potere; un rifugio che potesse proteggere le donne dalla mancata rappresentanza e dalla brutalità del quotidiano.